L’attesa verso questo secondo giorno di test sulla Scalpel
SI è stata forse ancora maggiore rispetto alla volta precedente. Del resto si
sa, l’appetito vien mangiando e dopo il primo test c’erano alcune modifiche da
fare, delle quali ero curioso di verificare quanto prima l’effetto.
Cosa è cambiato:
- Manubrio originale da 760 mm sostituito con un manubrio da 700 mm che avevo in casa (usato ma di qualità), con rise e backsweep uguali al manubrio della FSI su cui ho corso finora
- Rimozione camere d’aria e tublessizzazione ruote, risultante in una riduzione di peso di circa 50g per ogni ruota (tutti sul diametro esterno) e possibilità di ridurre la pressione di 0.6 atm circa, rispetto al primo test
- Sella avanzata leggermente.
Anche in questo secondo test parto con zainetto in spalla e
dentro tutto quanto può servire per le varie regolazioni. L’intenzione è di non
lasciare niente al caso, percorrendo anche più e più volte gli stessi trail per
valutare l’effetto delle modifiche che andrò a fare.
I primi chilometri di single track confermano che a livello
di pressione delle sospensioni (140 psi al posteriore e 95 psi all’anteriore)
parto già da una buona base: il mezzo è equilibrato e l’affondamento è
controllato e non infastidisce anche quando le tengo aperte nei tratti in
salita.
L’avanzamento della sella ha avuto due effetti: 1) posizione
molto vicina a quella che ho in sella alla front e 2) distribuzione del peso
corporeo un po’ più avanzata con minor carico sulla ruota posteriore, il che
aiuta a ridurre ancora di più la già bassa tendenza al bobbing del retrotreno.
Vado a modificare a più riprese l’inclinazione della sella,
fino a trovare quella che mi consente di avere il giusto supporto in salita
senza sentirmi scivolare verso il manubrio nei tratti in pianura.
L’obiettivo adesso è trovare le migliori pressioni di
utilizzo per forcella ed ammortizzatore, per cui identifico un breve anello sul
quale verificare le sensazioni di guida in salita battuta, salita rotta e
discesa abbastanza tecnica, da percorrere tutto a sospensioni aperte.
Con il setting di partenza, lunga la salita battuta la bici
procede in maniera efficace e risente di un limitato ondeggiamento del carro
posteriore solo quando mi trovo ad attraversare alcune cunette. In discesa la
stabilità del mezzo regna sovrana e mi rendo subito conto della rapidità con
cui la Scalpel guadagna velocita non appena le pendenze si fanno negative, come
se il fondo sotto le ruote fosse molto più liscio di quanto sia in realtà.
Concentrandomi sull’ammortizzatore, l’anello di indicazione dell’affondamento
indica un 40% in salita (effetto delle cunette) e un 85% in discesa.
Provo a questo punto ad aggiungere 10 psi al posteriore:
l’affondamento sulle cunette in salita passa dal 40% a un 35% abbondante ma il
comportamento dinamico ne beneficia probabilmente più di quanto dicano i numeri,
con una reattività decisamente appagante.
Anche in discesa si riduce un po’
l’affondamento, dall’85% all’80%: considerato il tipo di percorso penso che
anche così sia possibile andare a sfruttare tutta l’escursione posteriore sui
percorsi più impegnativi e cattivi.
L’unico neo è l’impressione di aver perso un pelo di
bilanciamento fra anteriore e posteriore, per cui provo ad aumentare anche la
pressione della forcella salendo dapprima a 105 psi (contro i 95 psi iniziali)
per poi calare a 100 psi. Risultato finale:
- SAG anteriore un po’ minore (15% circa) proprio come piace a me
- Ottimo equilibrio fra anteriore e posteriore
- Mezzo allo stesso tempo comodo, fluido e reattivo, col quale su sterrato mi trovo a pedalare quasi sempre a sospensioni aperte.
Interessante notare come, nonostante in tutto abbia percorso
sulla Scalpel meno di due ore, mi venga già naturale andare a cercare
traiettorie più chiuse e dirette rispetto a quelle battezzate come “ideali” in
sella alla front (e parlo dei sentieri di casa, percorsi decine e decine di
volte a stagione e conosciuti a memoria).
Adesso il mezzo è praticamente a punto e non resta che
iniziare a spingere per davvero e prendere due tempi sul giro. Ma questo lo
lasciamo alla prossima, che ho preso un vetro in salita e la gomma è a terra…
Continua………